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Il nome di Canaletto si associa alle vedute di Venezia, parte fondamentale del mito della Serenissima, immagini che hanno riscosso fin da subito un successo straordinario e fatto sognare i turisti britannici del Grand Tour. Ma Canaletto non è solo questo. Emerge come pittore contemporaneamente al giovane Giovanni Battista Tiepolo, affrontando da scenografo teatrale, quale era in giovinezza, con pennellate impetuose e luce drammatica, le prime vedute di Venezia e i capricci; si rivela fin da subito instancabile sperimentatore, alla ricerca di sempre nuovi soggetti, composizioni, tecniche, effetti; è artigiano umile, continuamente al lavoro, supremo disegnatore, cronista splendido delle feste, inventore dei capricci più sorprendenti e squisiti, impetuoso pittore di rovine romane, capace di infondere lampi di genialità al genere esercitato a Roma da Giovanni Paolo Pannini; e, ancora, testimone della civiltà inglese del Settecento. A 250 anni dalla morte di Canaletto, il volume esamina circa settanta opere tra dipinti e disegni appartenenti a collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, selezionati per la loro bellezza e per la loro importanza nel percorso dell'artista, indagandone, in modo approfondito e aggiornato, il pensiero e il metodo, la tecnica e il rapporto con la realtà rappresentata. Le opere qui raccolte raccontano la vita e la capacità creativa di uno dei più grandi artisti del Settecento europeo che rivoluziona con il suo genio pittorico il genere della veduta, portandolo alla pari della pittura di storia e di figura, anzi, innalzandolo a emblema degli ideali scientifici e artistici dell'Illuminismo.